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Bill Murray, Lost in translation, Marie Antoinette, Milena Canonero, Oscar, Scarlett Johansson, Sofia Coppola
Ci sono rimaste alcune cose per cui possiamo ancora dirci orgogliosi di essere italiani. Una di queste, è senza dubbio la creatività di Milena Canonero, torinese classe ’46, costumista vincitrice di tre premi Oscar per i migliori costumi di Barry Lyndon (1976), Momenti di gloria (1982), e Marie Antoinette (2007). In quest’ultimo film, i costumi rappresentano sicuramente uno degli elementi fondamentali nella realizzazione del film secondo l’audace visione della regista Sofia Coppola. La sensibilità della Canonero è infatti riuscita a far rivivere lo stile settecentesco interpretandolo in chiave moderna, trasformando la sovrana e la sua corte in icone Pop. Questa scelta è stata confermata dalla selezione musicale che vede protagonisti brani rock, pop e indie dagli anni ottanta a oggi.
Vi ricordate la scena in cui I want Candy dei Bow Wow Wow fa da sottofondo all’esibizione della dolce vita della giovane sovrana e delle sue amiche? Beh, a detta della Canonero, molti costumi pensati per il film vengono presentati proprio in questa scena. Per la scelta dei tessuti e dei colori, la costumista ha preferito tinte e materiali che ricordassero cose ghiotte da mangiare, passando da toni tenui a quelli più audaci e sfacciati in stile rock and roll. Per le calzature , che erano una delle manie della giovane sovrana (come darle torto), si è affidata invece ai disegni del guru della moda Manolo Blahnik.
Ah, quasi dimenticavo, a proposito di selezione musicale: quando Sofia Coppola ha chiesto al gruppo musicale The Radio Dept. di poter utilizzare alcune delle loro canzoni per la colonna sonora del film, si è sentita rispondere che gliele avrebbero concesse a condizione che lei rivelasse quale frase Bill Murray sussurra all’orecchio di Scarlett Johansson nell’ultima scena del film Lost in Translation. Do you wanna play Rock with us, Miss?